Michael Jackson: i suoi capelli diventano diamanti

I capelli Michael Jackson bruciati nel 1984 durante le riprese dell'ormai tristemente famoso spot della Pepsi diventeranno diamanti. Diamanti sintetici, s'intende, ma di primissima qualità e con le stesse caratteristiche di brillantezza, luce e durezza dei diamanti naturali. La notizia è stata diffusa dall'azienda specializzata nella produzione di diamanti industriali LifeGem e ripresa dal Chicago Tribune.


La società, che ha gia' ottenuto delle gemme dai capelli di Ludwing van Beethoven, riesce a estrarre carbonio - elemento principe dei diamanti - dai capelli bruciandoli a 5.400 gradi, cristallizzando poi i resti con le procedure usate abitualmente per realizzare le gemme industriali.


La ciocca dei capelli di Jacko da cui verranno estratte le pietre sintetiche era stata conservata dal produttore esecutivo dello spot della Pepsi, Ralph Cohen che fu fra i primi a soccorrere il cantante quando la sua chioma prese fuoco. I capelli bruciacchiati furono acquistati dal collezionista di ciocche di persone famose (o forse sarebbe meglio definirlo feticista...) John Reznikoff insieme alla giacca di Armani che Cohen usò per spegnere le fiamme. il fondatore della LifeGem Dean Vandenbiesen ha dichiarato: "Il nostro intento è quello di dare alla gente l'opportunità di possedere un diamante creato dal DNA di Michael Jackson". E chi non vorrebbe possederne uno? Ma ancora non ci sono certezze sul numero di pezzi che potranno essere prodotti, la caratura e - soprattutto - il prezzo.


Nel frattempo l'ufficio del medico legale di Los Angeles ha annunciato che i risultati dell'autopsia su Michael Jackson, cruciali per determinare la natura delle medicine assunte dal cantante prima della morte, saranno pubblicati la prossima settimana e non questa, come inizialmente previsto. Nei giorni scorsi, peraltro, il dottor Conrad Murray ha ammesso di aver somministrato a Jackson una dose del potente anestetico Propofol qualche ora prima del decesso. Il medico è al momento sotto indagine per omicidio colposo e la sua posizione si aggrava di ora in ora, viste anche le perquisizioni effettuate nelle sue abitazioni e studi medici di Houston e Las Vegas, le contraddittorie dichiarazioni di due sue collaboratrici, ma soprattutto la scoperta della sua disastrosa situazione finanziaria.